E� arrivata la banca dati on-line sulle buone pratiche della sostenibilit� locale: si chiama Gelso (Gestione locale della sostenibilit�) e ha l�obiettivo di creare una rete di attivit� di scambio di informazioni tra tutti i soggetti che operano nel settore.
Disponibile sul sito dell�Apat (Agenzia per la protezione dell�ambiente e dei servizi tecnici che rischia di essere incorporata nell�Irpat � Istituto per la ricerca dell�ambiente) contiene circa 600 progetti che riguardano i principali settori di intervento delle politiche sostenibili (Agenda 21, agricoltura, edilizia e urbanistica, energia, industria, mobilit�, rifiuti, territorio e paesaggio e turismo) raccolti attraverso varie modalit� (contatto diretto con le amministrazioni locali, collaborazione con l�associazione, coordinamento Agende 21 locali italiane e Federparchi, selezione di progetti vincitori di bandi di concorso nazionali (es.: bandi Agenda 21 Locale), selezione di progetti Life Ambiente tramite accordi con l�Unit� Life env � Italy presso l�European Commission DG Environment e incrocio-scambio con banche dati locali) e selezionati secondo il criterio di ammissibilit� e di qualificazione.
Secondo il primo criterio viene valutato il grado di attuazione, di ripetibilit�, di coerenza con obiettivi di qualit� nazionale e internazionale e di approccio integrato alla sostenibilit� ambientale, sociale ed economica. Con il secondo invece si controlla se almeno un obiettivo specifico relativo a uno settori prioritari di intervento sia stato raggiunto e attuato.
Dunque un ente, una associazione locale pu� richiedere online (basta la compilazione di una semplice scheda) l�inserimento della �buona pratica� e se il progetto proposto risponde ai requisiti richiesti viene scaricato in un data base interno. Se poi la buona pratica risponder� anche ad ulteriori requisiti, pu� passare da �good practice� a �best practice�.
Le buone pratiche della banca dati Gelso sono oggetto - grazie alla collaborazione diretta dei soggetti promotori - di una campagna di monitoraggio per la verifica dei risultati raggiunti, delle criticit� riscontrate e delle potenzialit� di trasferimento dell�esperienza.
I responsabili dei progetti dunque dovranno compilare una scheda contenente una serie di domande a risposta multipla e dovranno redigere una autovalutazione del conseguimento degli obiettivi in campo ambientale, economico e sociale. E non solo: dovranno poi descrivere le modalit� di realizzazione, in particolare se si sono create delle collaborazioni tra i soggetti coinvolti a tutti i livelli, sia decisionali che esecutivi, se � stata necessaria una formazione professionale delle unit� operative, quale livello di partecipazione della comunit� locale � stato raggiunto, se l�attuazione dei progetti ha influenzato la pianificazione di altre politiche.
Inoltre dovranno informare sui mezzi messi a disposizione al fine di garantire la trasferibilit� dell�esperienza ad altri soggetti interessati e un�analisi delle criticit� riscontrate durante l�esecuzione del progetto, al fine di agevolare le altre Amministrazioni nella ricerca di nuove soluzioni. E questo perch� una finalit� della fase di monitoraggio � proprio quella di rispondere all�esigenza delle Amministrazioni di ottenere informazioni sull�attuazione delle politiche di sostenibilit� e soprattutto sugli esiti e le criticit� riscontrate.
GELSO - Gestione locale per la sostenibilit� ambientale
Url : http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=14350
Fonte: greenreport.it
Attenzione: Per ricevere le nostre news sui rifiuti direttamente nella tua email clicca qui