News

   Cerca news

Rifiuti/ Carta riciclata, la Cina non compra più. Allarme smaltimento...

Torino, città in cerca di una discarica

Emilia-Romagna: semplificazioni nella gestione rifiuti per le aziende agricole

Rifiuti: siglato accordo ANCI-CONAI

Emergenza rifiuti in Campania, via libera del Senato

La Corte Ue: Il cdr di qualità non è un sottoprodotto

Deposito temporaneo, è luogo di produzione anche quello...

Export rifiuti radioattivi, nuove istruzioni Ue agli Stati membri

Centri raccolta rifiuti, Albo gestori eviterà aggravi burocratici

Omessa "Via" impianti smaltimento, errore scusabile per...

Rifiuti: in Dl ancora proroghe per smaltimento in discarica e tariffa

Differenziata: troppi rifiuti, poca domanda

Riciclaggio moduli fotovoltaici: PV CYCLE si impegna a raccogliere almeno il...

In Gazzetta il nuovo MUD per il 2009

Regione Umbria: è legge la proposta sugli "acquisti verdi"

Disponibili le presentazioni di "Acquisti Verdi Expo" ad Ecomondo 2008

Crisi nel settore del recupero rifiuti: il comunicato stampa di FISE-Unire

Torino avrà il termovalorizzatore

Piano specifico di prevenzione e gestione degli imballaggi e dei rifiuti di...

Atti del seminario 'la partecipazione dei cittadini nella gestione...

next  last 


 Inserisci le news più recenti nel tuo sito



 Inserisci le news più recenti nel tuo sito |  Iscriviti alla newsletter

   Cerca news  Vai alla Home Page  Registrati su Borsarifiuti.com

Il biogas per un´energia dai rifiuti senza CO2. Dossier di Legambiente


06 November 2008

Legambiente ha presentato oggi a da Ecomondo, in corso a Rimini, il dossier "Energia dai rifiuti senza CO2: «La componente umida dei rifiuti solidi urbani costituita da scarti di cucina e verdem (ramaglie, sfalci d´erba, ecc), raccolta in maniera differenziata - spiega il documento - può essere valorizzata tramite digestione anaerobica e/o compostaggio per produrre "fertilizzante" per i suoli ed energia pulita. Nel caso in cui il sistema di gestione dei rifiuti non preveda la separazione a monte, tramite RD, la frazione organica finisce nell´indifferenziato e di conseguenza nelle discariche o nei termovalorizzatori. In alcuni casi i rifiuti indifferenziati, prima di essere conferiti in discarica o negli inceneritori, subiscono una selezione a valle chiamata trattamento meccanico biologico (TMB), con cui è possibile stabilizzare la componente organica (ossia ridurne la fermentescibilità, abbattendo gli impatti collegati alla sua collocazione in discarica), recuperare eventualmente una parte del materiale (da utilizzare per opere di ripristino ambientale, per esempio la ricopertura di discariche) e produrre Combustibile da Rifiuto (Cdr)».

Questa componente organica può essere trattata negli impianti di compostaggio e trasformata in ammendante agricolo, utile al miglioramento della qualità dei suoli. Lo sfruttamento del biometano al posto dei combustibili fossili permette di ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. Oggi si sente parlare molto di agroenergie per la produzione di biodiesel e bioetanolo, un po´ meno di biometano come prodotto dagli scarti organici dei rifiuti. E questo nonostante le auto con alimentazione a biometano percorrano tre volte la distanza coperta dalle auto alimentate a biodiesel ottenuto da un ettaro di terreno coltivato per la produzione di biomasse, e più del 50% della distanza se il confronto avviene con il bioetanolo.

«La percentuale di metano nel biogas varia a seconda del tipo di sostanza organica digerita e delle condizioni di processo - si legge nel dossier - La composizione del biogas spiega il suo alto potere calorifico (variabile tra i 20.000 e i 24.000 kJ/Nm3) e la conseguente valorizzazione energetica a livello termico, elettrico, combinato (elettrico-termico) e meccanico. La digestione anaerobica di circa 25mila ton/anno di rifiuto organico da RD è in grado di alimentare un generatore della potenza di 1MWe (in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 2.500 famiglie). La resa energetica, ovvero la produzione specifica di biogas, varia a seconda delle caratteristiche delle biomasse impiegate. Spesso le biomasse di diversa origine vengono trattate in co-digestione (ad esempio i rifiuti urbani vengono trattati assieme agli scarti agroalimentari). In alcuni casi, però, la possibilità della co-digestione deve essere attentamente valutata per evitare di ottenere un digestato non di qualità (come nel caso della miscelazione ad es. con fanghi di depurazione da distretti con immissioni industriali nel sistema fognario)».

Secondo il dossier si potrebbero ottenere dai rifiuti e dalle biomasse di origine agroindustriale 8 miliardi di metri cubi di metano all´anno, pari a circa il 10% del fabbisogno di gas naturale dell´Italia. Invece, il nostro Paese non riesce a fare il salto di qualità necessario per le energie rinnovabili e trascura anche la possibilità di recuperare energia, sotto forma di metano, dagli scarti organici.

«Abbiamo a disposizione una fonte di energia rinnovabile e pulita e non la utilizziamo - si legge nel rapporto - Sono gli scarti organici che, senza raccolta differenziata, finiscono inevitabilmente in discarica e contribuiscono all´aumento dell´effetto serra - dice Legambiente - Attualmente questa risorsa energetica viene quasi completamente inutilizzata - sottolinea Legambiente - Si continua, invece, a parlare con insistenza della necessità di tornare all´energia nucleare: una fonte insicura, costosa e inquinante».

Stefano Ciafani, responsabile scientifico del Cigno verde spiega che «Trattando in maniera adeguata gli scarti organici si ottengono vantaggi su più fronti: si riduce il fabbisogno delle fonti fossili, si aumenta la qualità dei suoli italiani, particolarmente poveri di sostanza organica, si sequestrano nel terreno enormi quantità di CO2». In Italia esistono comunque 306 impianti a biogas: 154 trattano effluenti zootecnici + scarti organici + colture energetiche; 121 fanghi da depurazione civile; 22 reflui agroindustriali; 9 Forsu + fanghi di depurazione. In Toscana ci sono 13 impianti a biogas, 10 dei quali trattano fanghi da depurazione civile. La Regione con più impianti è la Lombardia (43), seguita da Emilia Romagne (50) e Trentino Alto Adige (43). In coda alla Classifica Sicilia e Calabria con un solo impianto.

La produzione di biogas in Europa negli ultimi anni è notevolmente aumentata: nel 2006, in base alle stime pubblicate nel Biogas Barometer 2007, ha raggiunto 5,34 Mtep, con un incremento del 13,6% rispetto all´anno precedente. Sulla base dell´andamento attuale, si stima che la produzione al 2010 raggiungerà gli 8,6 Mtep. Un valore rilevante, che tuttavia è molto lontano dagli obiettivi prefissati. Il Libro bianco per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, infatti, fissava a 15 Mtep il valore da raggiungere nel 2010 per i 15 paesi che allora componevano l´Unione Europea. In testa alla produzione di energia da biogas c´´è la Germania, seguita dalla Gran Bretagna e poi, ad una distanza abissale, dal nostro Paese. L´Italia è il terzo produttore di biogas, ma considerando la produzione primaria per 1000 abitanti il nostro paese è solamente al dodicesimo posto, con 6,1tep/1000 abitanti. Ultimissima Malta a zero.

La Germania nel 2007 aveva 3.500 impianti operativi, con una potenza elettrica installata di circa 1100 MW, questo grazie alla forte politica di incentivazione del governo tedesco che ha fissato un prezzo per l´energia elettrica da biogas fino a 21,5 centesimi di euro per kWh prodotto. Il 94% del biogas in Germania è prodotto in codigestione (liquami zootecnici, colture energetiche e scarti organici).

Url : http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=16428
Fonte: Greenreport

Add to Google

Attenzione: Per ricevere le nostre news sui rifiuti direttamente nella tua email clicca qui








Home Chi siamo Contatti Regolamento Documenti e utilità Aiuto | Faq Link Archivio Listings Alert Crediti