Pubblicata la comparazione fra il Piano Provinciale Gestione Rifiuti e lo scenario proposto da Legambiente si risolve. �Il secondo inceneritore non serve e servono ulteriori approfondimenti sulla fase del pretrattamento� sostiene Legambiente. �I calcoli e gli studi che sono finora stati condotti non possono far perdere di vista l'urgenza di realizzare un completo ed efficiente sistema di impianti prima che si verifichino emergenze� ribatte la Provincia.
E� stato pubblicato lo studio comparativo commissionato dalla Provincia di Torino al Politecnico su due differenti scenari per la gestione rifiuti. Lo studio, richiesto da Legambiente per verificare l�effettiva necessit� di costruire un secondo impianto di smaltimento (inceneritore) a Settimo Torinese, non riesce a dipanare tutti i dubbi, ma sembra dare indicazioni precise.
I due scenari presi in esame sono quello previsto dal Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (PPGR) e quello proposto da Legambiente. Il primo prevede una raccolta differenziata di poco superiore al 50%, con una previsione di aumento dei rifiuti prodotti del 5% al 2012. Il secondo chiede che si rispettino le leggi nazionali che dovrebbero obbligare ad un 65% di raccolta differenziata al 2012, che si lavori per raggiungere una riduzione dei rifiuti circa del 10% (come previsto dalla Regione Piemonte, che si prefigge di portare gli indici di produzione rifiuti del 2012 pari a quelli del 2004), e inoltre che si prenda in esame un impianto di pretrattamento dei rifiuti a monte dell�incenerimento.
Al Politecnico di Torino dunque il compito di calcolare il Life Cycle Assessment (LCA) di quattro modelli, considerando le due proposte con o senza gli impianti di pretrattamento, analizzandone tutti gli aspetti, da quello economico a quello energetico, a quello ambientale .
I risultati dello studio
(estratto dal documento del Politecnico di Torino)
Raccolta differenziata: In base ai dati resi disponibili ed ai risultati ottenuti, gli scenari al 65% di raccolta differenziata (RD) risultano migliori degli scenari al 52% di RD. L�analisi LCA di filiere reali ha evidenziato che i nuovi limiti di legge sono coerenti con i conseguenti benefici energetici ed ambientali netti ed � quindi giustificabile un ulteriore sforzo per giungere ai nuovi (ed ambiziosi) livelli di raccolta differenziata. Resta da verificare con maggiore dettaglio l�incidenza della fase di raccolta, anche se, in base ai dati finora a disposizione, il contributo risulta relativamente contenuto, bench� non trascurabile e meritevole di ulteriori approfondimenti.
Sia gli indicatori energetici che quelli relativi ai gas serra sono concordi nel supportare questa prima conclusione.
Nel contesto di un sistema con un�eccellente raccolta differenziata, l�incenerimento del rifiuto residuo ha un ruolo energetico importante. La presente ricerca ha infatti evidenziato come le prestazioni energetiche dell�incenerimento migliorino all�aumentare della RD dal 52% al 65%, anche se peggiorano gli indicatori relativi alle emissioni di gas serra.
Pretrattamento: Il giudizio relativo all�opportunit� di prevedere un pre-trattamento prima della termovalorizzazione risulta invece pi� controverso e i risultati dell�analisi LCA certamente meno netti rispetto a quelli precedentemente esposti. Questo � attribuibile alla notevole incertezza dei dati resi disponibili per la ricerca. Deve essere ricordato ancora una volta che non � stata definita la tecnologia del pre-trattamento, n� tantomeno i risultati che ci si attende da tale processo.
Si pu� ancora asserire che nel caso del pre-trattamento, le prestazioni energetiche della termovalorizzazione migliorano ulteriormente (non quelle relative ai gas serra), ma solo per tonnellata di RSU trattata. Nell�ottica del sistema integrato la situazione subisce invece un peggioramento.
La questione pretrattamento o incenerimento diretto del rifiuto residuo (che deve essere veramente �residuo� poich� il recupero energetico e i benefici ambientali dei riciclaggi sono certamente maggiori) non pu� dunque essere decisa solo su basi energetiche ed ambientali, ma devono essere anche interessate le sfere economiche, gestionali e sociali.
di Sergio Capelli
- Lo Studio del Politecnico di Torino [0,46 MB]
- Le considerazioni di Legambiente [0,03 MB]
- Le considerazioni della Provincia di Torino [0,23 MB]
Url : http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=10463
Fonte: Ecodallecitta
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