E� come disinnescare una bomba ad orologeria. Il timer � programmato su una data precisa: 31 dicembre 2009, il giorno in cui la grande discarica di Basse di Stura chiuder� i battenti. Le combinazioni sono pi� d�una: le discariche ancora in servizio ma prossime alla saturazione, i due inceneritori previsti, la produzione pro capite di rifiuti, la progressione della raccolta differenziata... Intervenire su un solo elemento, trascurando gli altri, potrebbe innescare un�emergenza che il nostro territorio non ha mai conosciuto. La sfida � contenuta nel nuovo Piano d�ambito approvato dall�Ato-rifiuti presieduta da Paolo Foietta, oltre 70 pagine di considerazioni, previsioni, grafici e tabelle. Obiettivo: smaltire il �rifiuto residuo� della raccolta differenziata nel periodo 2009-2015, una montagna da 5 tonnellate di pattume, dosando attentamente gli strumenti disponibili per evitare di ritrovarcelo in strada. Napoli insegna. Il presente � l�insieme delle discariche prossime all�esaurimento: otto saranno mantenute in vita fino al 2013-2014 (eccetto Basse di Stura) con una serie di ampliazioni in zona Cesarini.
Il futuro sono i due inceneritori che dal 2012 (Gerbido) e dal 2014 (Settimo) affiancheranno le discariche per poi rimpiazzarle. �Dal 2015, quando entrambi gli impianti funzioneranno a pieno regime, le vasche sotterranee colme di rifiuti saranno un brutto ricordo oltre che una pesante eredit�, spiega Foietta. Prima di allora bisogna trovare il modo di sistemare 5 milioni di tonnellate di pattume. Stando ai calcoli dell�Ato, quasi 3 milioni di tonnellate finiranno sottoterra, la quota restante verr� bruciata. Particolare non trascurabile: l�attendibilit� del Piano, a livello di calcoli e ragionamenti, poggia su premesse che si spera vengano confermate (produzione di rifiuto totale stabile, crescita costante della raccolta differenziata a Torino e provincia, saturazione controllata delle discariche, tempistica degli inceneritori rispettata). In qualche caso, precisa Foietta, le stime sono state preventivamente ritoccate al ribasso. Vale per la �differenziata�: Torino raggiunger� il 50% nel 2014 e non nel 2011, come prevedeva l�ultimo programma provinciale dei rifiuti. Il Comune, costretto a fare i conti con i tagli di bilancio, ha gi� chiesto alla Provincia di rivedere le soglie. �Non se ne parla - ribadisce l�assessore provinciale Angela Massaglia (Ambiente) -.
Ciascuno deve fare la sua parte�. Nel 2011 la raccolta si attester� al 45,5%. Su altri fronti si tocca ferro. �Vale per l�inceneritore del Gerbido - commenta Foietta -, paralizzato dall�assurdo ping-pong delle sentenze che oppongono il Consiglio di Stato al Tar Piemonte, e viceversa�. Alcuni interrogativi restano senza risposta. Lo smaltimento dei fanghi prodotti dai depuratori (200 mila tonnellate l�anno): oggi una parte � stoccata a Basse di Stura (100 mila tonnellate nel 2007), l�altra viene esportata nel Pavese per uso agricolo. Lo smaltimento delle scorie prodotte dagli inceneritori (tramite tecnologie di recupero o con una discarica di servizio). Un sistema uniforme di gestione delle discariche esaurite. C�� molto lavoro da fare.
Url : http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200812articoli/9124girata.asp
Fonte: lastampa
Attenzione: Per ricevere le nostre news sui rifiuti direttamente nella tua email clicca qui