A dicembre scade l�accordo quadro tra Anci e Conai siglato nel 2004 per la gestione dei rifiuti da imballaggio e si dovrebbero gi� intravedere gli estremi per definire i punti salienti della nuova convenzione che regoler� il sistema per i prossimi quattro anni. Ma ancora molti sembrano i punti critici da superare e i nodi da sciogliere. Il bilancio dell�accordo in scadenza ed il punto sulle prospettive del rinnovo � stato fatto a Ecomondo nell�ambito di una tavola rotonda che ha visto confrontarsi i protagonisti del sistema: Anci, Conai, Federambiente e Fise-Assoambiente.
Raggiunto l�obiettivo di consolidare i sistemi attivi nelle regioni settentrionali, incentivando anche la qualit� delle raccolte, ancora insoddisfacente invece l�avvio del processo di sviluppo della gestione nelle altre regioni, con poche eccezioni. Dal 2004 al 2008 sono cresciute, in termini percentuali le convenzioni siglate con i comuni, con la copertura (al 30 giugno 2008) di 2/3 della popolazione ed � aumentata la quantit� dei rifiuti da imballaggio conferiti al sistema, ma ancora in maniera diseguale nelle tre macroaree nord, centro e sud. Un dato questo che risulta ancora pi� evidente se si confrontano le quantit� procapite dei rifiuti da imballaggio intercettate, con quote superiori a 65 kg/abitante nelle regioni settentrionali, che scendono tra 35 e 65 al centro e si riducono ulteriormente nelle regioni del sud, tranne la Sardegna che ha visto un notevole incremento negli ultimi quattro anni, raggiungendo risultati analoghi al centro-nord.
La prima criticit� riguarda quindi la necessit� di rendere omogeneo il sistema a scala paese e di sostenere nel percorso le regioni ancora indietro. Legato a questo, lo sforzo economico che l�intero sistema dovr� sostenere per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla legge nazionale (ma ormai anche da molte norme regionali) e che ancora risultano distanti.
Riconosciuto da tutti il fatto che le raccolte differenziate rappresentano lo strumento necessario per avviare materiali a riciclo, � allora importante la qualit� di ci� che viene raccolto, elemento dirimente anche per ottenere il riconoscimento dei massimi corrispettivi da parte di Conai.
Che per� ha frenato sulla possibilit� di allargare i cordoni della borsa, soprattutto adesso che �la crisi economica in corso sta cambiando in maniera incredibile lo scenario delle materie prime� ha dichiarato il direttore del Conai, Giancarlo Longhi. E le cifre che ha fornito disegnano in effetti una situazione niente affatto accattivante: le quotazioni del rottame d�acciaio sono passate da 700 a 300$ la tonnellata; quelle del rottame d�alluminio da 1000 a 400$, per la carta da macero sono addirittura scese a quote con segno negativo.
Quindi la richiesta da parte di Anci di rivedere il sistema dei corrispettivi, cos� da poter sostenere sia l�incremento delle quantit� di imballaggi raccolti, per rendere omogenee le performance su scala paese, sia per migliorare i livelli di qualit�, � rimasta inevasa.
�L�attuale sistema dei corrispettivi previsto dall�accordo � ha dichiarato Nicola Nascosti, presidente del comitato di coordinamento Anci-Conai- � stato molto tutelante per i comuni e lo � a maggior ragione adesso che con la crisi economica, le quotazioni delle materie prime seconde sono crollate� ma ha aggiunto anche che la crisi economica non riguarda solo le imprese.
�Le amministrazioni comunali sono gi� abbondantemente gravate da tagli fatti dai vari governi e non possiamo far ricadere tutto sui cittadini�. Tesi, quella della necessit� di allungare la coperta dei corrispettivi riconosciuti da Conai, ripresa e sostenuta anche da parte dei gestori del servizio presenti al tavolo della trattativa, Federambiente e Fise- Assoambiente.
�Non esiste un sistema standardizzato di raccolta - ha sostenuto il direttore di Federambiente Gianluca Cencia - ma � sempre pi� evidente che un sistema domiciliarizzato � quello che d� migliori rese in termini di quantit� e qualit� e ha sottolineato Paolo Cesco, direttore di Fise-Assoambiente: �Questi sistemi sono pi� onerosi�.
Altro problema non risolto � quello che riguarda la verifica dei dati, che ha visto da una parte l�Anci sostenere la necessit� di una certificazione da parte di un ente terzo, individuato nell�osservatorio nazionale rifiuti; dall�altra il Conai difendere l�attuale sistema che ha descritto come trasparente e gi� certificato. Ma da un altro ente.
Sul tema dell�assimilazione poi si sono definitivamente scaldati gli animi, ma ha tagliato la testa al toro Filippo Bernocchi, delegato Anci alle politiche ambientali sottolineando che �non � oggetto dell�accordo e non pu� farne parte. Rischierebbe di riportarci lontano nella trattativa�. Che a dire la verit� non sembra comunque essere cos� vicina ad un risultato pienamente condiviso.
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Fonte: Greenreport
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