Secondo il commissario europeo all´industria, Günter Verheugen, «Dobbiamo agire per assicurare che l´accesso delle imprese alle materie prime non venga ostacolato. Abbiamo bisogno di equità sui mercati esteri, di un quadro propizio ad un approvvigionamento sostenibile di materie prime da fonti europee così come di una migliore efficienza nello sfruttamento delle risorse e di un ricorso accresciuto al riciclo. Il nostro obiettivo è quello di assicurare che l´industria europea possa continuare a giocare un ruolo di punta nelle nuove tecnologie e nell´innovazione.
«Ho convenuto con i miei colleghi, in particolare ment Cathy Ashton, Benita Ferrero-Waldner, Louis Michel e Stavros Dimas, di cooperare strettamente per mettere in opera la strategia proposta».
Verheugen si riferisce alla proposta di una nuova strategia per le materie prime dell´Ue, un elemento essenziale dei prodotti di alta tecnologia come di quelli di consumo e dalla cui importazione l´Europa è fortemente dipendente.
L´Ue è preoccupata per le misure protezionistiche attuate dai Paesi ricchi di risorse e sta cercando di aprirsi, in particolare in Africa, un accesso privilegiato a quei mercati.
«Le materie prime - spiega la Commissione Ue - sono essenziali per numerosi prodotti fabbricati in Europa. Per realizzare un telefono mobile, per esempio, sono utilizzate 40 materie prime diverse, soprattutto litio, tantalo, cobalto ed antimonio, che sono sempre più difficili da ottenere. Uno schermo di computer o di televisore contiene gli stessi metalli. Un computer contiene infatti circa 60 materie prime, tra le quali certe non possono essere trovate in Europa. Anche a causa della domanda crescente, soprattutto della Cina e dell´India, i prezzi di queste materie sono aumentati. Malgrado i cali recenti, i prezzi delle materie prime sono ancora molto elevati in una prospettiva storica. Questa situazione offre una finestra di opportunità per progetti relativi alle materie prime nell´Ue. Però, il quadro delle condizioni attualmente prevalente nell´Ue fa si che sia difficile cogliere queste nuove opportunità. Il riciclo presenta un potenziale enorme di riduzione della dipendenza riguardo alle importazione di materie prime. Però, numerosi prodotti a fine vita sono esportarti illegalmente al di fuori dell´Ue e non vengono quindi riciclati nell´Ue».
La Commissione chiede che l´Ue si dia una nuova strategia sulle materie prima che si basi su tre pilastri principali: Accesso alle materie prime sui mercati mondiali a condizioni non falsate; Un Quadro propizio ad un approvvigionamento sostenibile di materie prime di origine europea; Rafforzamento dell´efficienza nello sfruttamento delle risorse e promozione del riciclaggio nell´Ue.
Il problema è anche che le risorse di materie prime sono troppo spesso situate in Paesi con una forte instabilità politica, come dimostra quel che sta succedendo nella Repubblica democratica del Congo, oppure (o anche) che il 50% delle principali riserve di materie prime non energetiche si trovano In Paesi a bassissimo reddito e sviluppo economico.
Ma le industrie europee sono anche fortemente dipendenti dalle materie prime secondarie, questo potrebbe essere un bene, visto che gli aggregati riciclati possono rimpiazzare il 10-20% degli aggregati primari, mentre l´utilizzo di ferraglia riciclata è sensibilmente aumentato negli ultimi decenni e rappresenta ormai dal 40 al 60% della materia in entrata nella produzione europea di metallo.
Il riciclo delle materie prime contribuisce anche all´efficienza ed al risparmio energetico, la fusione secondaria di alluminio recuperato necessita solo del 5% dell´elettricità necessaria per la fusione primaria.
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Fonte: Greenreport
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